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Tra gli incentivi a disposizione delle aziende per la comunicazione esiste dal 2017 il Bonus Pubblicità, che permette di ottenere un credito di imposta sulle spese sostenute per la pubblicità.
Fino al 2022, il credito di imposta era pari al 50% di tutti gli investimenti pubblicitari sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, iscritte al ROC (Registro degli operatori di comunicazione) e sui giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea o in formato digitale, registrati presso il Tribunale, ovvero presso il ROC, e dotati di un Direttore Responsabile.
Per il 2023 la normativa prevede delle sostanziali novità: valgono solo gli investimenti effettuati sui giornali e periodici – siano essi cartacei o digitali – e quindi vengono escluse le emittenti televisive e radiofoniche locali, e il credito di imposta vale solo per la parte incrementale degli investimenti, così come previsto dalla normativa nel 2017, ma per una percentuale pari al 75%.
Sostanzialmente, il credito di imposta verrà calcolato solo sulla differenza tra gli investimenti che verranno effettuati nel 2023 e gli investimenti effettuati nel 2022, e solo a condizione che l’incremento sia superiore allo 1% rispetto a quanto investito nel 2022.
Riportiamo, attraverso tre esempi, le condizioni e l’importo su cui viene calcolato il credito di imposta nel 2023, prendendo in considerazione un’azienda che abbia investito nel 2022 10.000€.
Vale ricordare che le spese su cui è possibile ottenere il credito di imposta sono solo quelle che verranno effettuate su quotidiani e periodici, mentre non vanno considerati gli importi sostenuti per altre forme di pubblicità.
Per ottenere il credito di imposta:
Fonte: Corriere dell’Economia
Grazie alla conferma dei voucher finanziati dalla Regione, oltre venti realtà del territorio hanno goduto di un piano di formazione digital.