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Airbnb sfida l’agenzia delle entrate

12 Dicembre, 2017

Airbnb, piattaforma che consente di viaggiare in modo più social ed economico, nonostante il suo successo, non è uscita indenne dall’ultima manovra fiscale e ha deciso di fare ricorso al Tar contro la tassa sugli affitti brevi.

Airbnb è un portale che consente di pubblicare, scoprire e prenotare alloggi in tutto il mondo, accessibile da computer, smartphone e tablet.

Fondato nell’agosto 2008 da B. Chesky, J. Gebbia e N. Blecharczyk e con sede principale a San Francisco, in California, Airbnb è diventato una vera e propria community on line.

Tramite il sito è possibile prendere in affitto alloggi di qualsiasi tipo, sia che si tratti di un appartamento per periodi brevi come una notte o un weekend, un castello per una settimana o una villa per un mese.

Airbnb
Airbnb sfida l’agenzia delle entrate

Airbnb consente di mette in contatto persone provenienti da tutto il mondo tramite autentiche esperienze di viaggio, a qualsiasi prezzo, in più di 65000 città e 191 paesi. La community di utenti che utilizza Airbnb e i suoi servizi è in continua crescita. Nonostante siano disponibili altre piattaforme simili, Airbnb è sicuramente tra le più scelte, e i dati lo dimostrano.

Gli annunci in tutto il mondo sono superiori ai 3 milioni per un totale di più di 200 milioni di ospiti che scelgono una sistemazione diversa dal tradizionale hotel.

Come funziona Airbnb?

Il funzionamento di questa piattaforma è semplice, basta accedere al sito e registrarsi gratuitamente, compilando lo specifico form, oppure connettersi tramite il proprio account Facebook.

Una volta effettuato il login, puoi scegliere la destinazione del tuo viaggio, selezionare la data prevista per il tuo soggiorno e il numero di persone. Fatta la scelta, si accede a una schermata che mostra tutti gli appartamenti disponibili, correlati di immagini e recensioni, le indicazioni di prezzo e collocazione.

Puoi selezionare la sistemazione che ritieni migliore per il tuo soggiorno e potrai pagare tramite carta di credito, PayPal, deposito diretto o bonifico internazionale. Airbnb addebiterà il costo del soggiorno soltanto quando la tua richiesta sarà stata accettata da chi ospita.

Come diventare un host Airbnb e iniziare a guadagnare?

Indipendentemente dal tipo di casa o camera che vuoi condividere, Airbnb è un modo facile e sicuro per guadagnare e raggiungere milioni di viaggiatori in cerca di una sistemazione.

Come fare per iniziare a guadagnare fin da subito? Anche in questo caso è necessario iscriversi, in modo totalmente gratuito, al portale. È sufficiente creare un annuncio in cui si descrive l’alloggio, indicando quanti ospiti può accogliere, aggiungendo foto e altri dettagli.

Con Airbnb hai tu il controllo completo di disponibilità, prezzi, regole della casa e modalità di interazione con gli ospiti. Puoi impostare gli orari per il check-in e gestire come preferisci l’intera procedura.

Il passo successivo? Accettare la richiesta e dare il benvenuto ai tuoi ospiti.

E per il pagamento? “Con il sistema di pagamento sicuro di Airbnb non dovrai mai maneggiare direttamente i soldi.

L’addebito per gli ospiti avviene prima del loro arrivo, mentre il tuo pagamento, decurtato del 3% di costi di servizio, viene effettuato automaticamente dopo il check-in”, così come si legge dallo stesso sito internet di Airbnb.

Tassa Airbnb 2017

Con la pubblicazione della nuova Manovra Correttiva dei conti pubblici in Gazzetta Ufficiale dello scorso 24 aprile 2017 sono entrate in vigore diverse ed importanti novità fiscali.

Tra queste vi è la tassa sugli affitti brevi, la quale, in sintesi, prevede che gli intermediari immobiliari (portali online o agenzie tradizionali attive nel mercato degli affitti turistici) raccolgano le tasse dovute dai proprietari di casa e trasmettano i relativi dati all’Agenzia delle Entrate.

Anche per gli affittuari che utilizzano portali quali Airbnb, Tripadvisor o Expedia, con le modifiche introdotte dalla cosiddetta manovrina di primavera, al momento dell’incasso del canone di locazione, devono applicare sul prezzo totale una ritenuta del 21% e poi riversarla all’Erario.

Il gestore del servizio è obbligato a comunicare tutti i contratti di locazione breve effettuati e deve rilasciare entro il 31 marzo di ogni anno la certificazione unica contenente gli importi percepiti e le ritenute effettuate.

La violazione delle suddette regole comporta pesanti sanzioni. Se per i turisti in sostanza non ci sono grandi cambiamenti, mentre i proprietari guadagnano forse un po meno pagando le tasse dovute.

La reazione di Airbnb? Airbnb non ci sta e ha deciso di fare ricorso al Tar per richiedere la sospensione della tassa sugli affitti brevi.

“Ribadiamo di volere essere al fianco del Ministero delle finanze per trovare una soluzione al passo coi tempi, efficace ma realizzabile, affrontando quelli che nel testo attuale anche il Viceministro ha individuato come difficoltà dal punto di vista tecnico.

In questa fase transitoria abbiamo ritenuto di dover procedere a questo passo, per noi formale, in attesa che presso Gruppo di lavoro si esplorino soluzioni più opportune.

Airbnb ha sempre inteso fornire massima collaborazione sui temi fiscali, come già dimostrato in precedenti occasioni di confronto con amministrazioni pubbliche in Italia e nel mondo”, così come afferma un portavoce della società.

Brutte notizie per il portale leader nel campo degli affitti, il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta di sospensione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 12 luglio. L’azienda è tenuta a versare la trattenuta del 21% sugli affitti brevi. Immediata la reazione di Airbnb che annuncia ricorso al Consiglio di Stato.

“Per quanto riguarda l’istanza cautelare, riteniamo di dover valutare, a nostra tutela e in ragione dei motivi di urgenza, l’opportunità di portare il caso all’attenzione del Consiglio di Stato”, ha risposto Airbnb in una nota.

Pur non concedendo la sospensiva, il Tar si è riservato di approfondire alcune questioni di rilevanza anche comunitaria, nonostante per ora non faccia marcia indietro.

Come finirà il braccio di ferro tra Airbnb e il Tar? Continua a seguire il nostro Blog per essere sempre informato sulle ultime novità.

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