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Home / Approfondimenti / Carrelli abbandonati nell’e-commerce: i 4 principali motivi per cui gli utenti se ne vanno
Gli acquisti via smartphone crescono del 52% e, insieme a quelli da tablet, rappresentano quasi un terzo dell’intero mercato degli acquisti in rete. Eppure, il fenomeno dei carrelli abbandonati nell’e-commerce è sempre latente.
Tuttavia, si aprono su di esso nuovi spiragli su soluzioni che, se colte al meglio, possono rappresentare delle grandi opportunità in termini di profitti per ogni azienda online.
Basterebbero dei basici interventi di ottimizzazione di un sito e-commerce per incidere in modo sensibile sul ROI (ritorno sull’investimento).
I dati parlano chiaro: si potrebbero avere molte più conversioni di quelle che di fatto si ottengono alla fine, basti pensare che, stando a quanto sostenuto da IBM a Forrester Research la percentuale media dell’abbandono dei carrelli nell’e-commerce è pari al 67% circa.
Sembra che il settore maggiormente colpito dal problema dell’abbandono dei carrelli sia quello dei viaggi con una percentuale che tocca l’81,8%.
A questo settore segue quello dei servizi finanziari (77,8%), mentre il comparto che registra il valore più basso è il fashion (71,5%).
È giusto a questo punto chiedersi: quali sono i motivi più frequenti che stanno dietro a questo fenomeno e come ridurre carrelli abbandonati?
Di motivazioni che stanno dietro l’abbandono ve ne sono davvero tante.
Passiamone in rassegna qualcuna.
1. Salvataggio di un prodotto nel carrello per l’acquisto successivo
La stragrande maggioranza degli utenti inserisce i prodotti nel carrello per concludere l’ordine in un secondo momento, per poi magari ripensarci o dimenticarsi.
Ebbene, per recuperare carrelli abbandonati è possibile rendere ben visibile il carrello così che il cliente possa ritrovarlo con facilità successivamente, o anche inviando una e-mail con un remind dell’acquisto con annesso link per poter recuperare il carrello perduto/dimenticato.
2. Spese di spedizione troppo alte
Le spese di spedizione gratuite sono in assoluto una delle più raffinate strategie per recuperare carrelli abbandonati. Ovviamente, per non cadere in perdite, è giusto stabilire una certa soglia: questa permette anche di far aumentare la quantità totale degli acquisti, visto che così facendo l’utente è invogliato a inserire altri prodotti per usufruire della spedizione gratuita.
3. E-commerce non pienamente persuasivo in contenuto e immagini
Il problema dei carrelli abbandonati da parte degli utenti che navigano sui siti di e-commerce non è una piaga insanabile, bensì una conseguenza normale delle visite da parte degli utenti su un sito.
Nessuno ne è indenne, anzi, se lo fosse, probabilmente significherebbe che il sito è poco visitato. Tuttavia, anche il corretto funzionamento del sito incide sulle conversioni.
Un sito scarso /lento a caricare immagini del prodotto e contenuti non è di per sé invitante.
4. Costi di spedizione rivelate troppo tardi
Spiegare i termini e costi della spedizione e della transazione da subito può sembrare pericoloso. Tuttavia, celarli fino alla fine non lo è certo di meno.
Meglio indicare sin da subito i costi aggiuntivi senza far perdere troppo tempo agli utenti.
Chiarezza e trasparenza sono due valori che gli utenti amano e che non permetteranno a nessuno di bypassare, pena appunto l’abbandono dell’e-commerce.
Ora, probabilmente risulterà più chiaro come recuperare carrelli abbandonati significherebbe portare il ROI alle stelle.
Convertendo parte di questi abbandoni in ordini si andrebbe a raggiungere un miglioramento significativo in termini di profitti.
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