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Facebook e Instagram restano, almeno per ora, i due social con le maggiori opportunità di marketing per le aziende.
Oggi però, per far fronte alla “saturazione” dei contenuti, è diventato necessario prevedere del budget per sponsorizzare i contenuti creati. Diversamente il rischio è quello di avere un ottimo piano editoriale che non vede nessuno. Per questo si parla di Facebook Ads e Instagram Ads (inserzioni e sponsorizzazioni sui social media).
In Italia si connettono tutti i giorni a queste piattaforme 35 milioni di persone ovvero il 59% dell’intera popolazione. Nel mondo, invece, a collegarsi sono il 45% dei cittadini. Questi dati ci fanno capire quanto sia difficile far emergere i nostri contenuti rispetto a quelli creati da altri.
Cosa significa questo per chi lavora nel digital marketing? La crescita degli utenti e soprattutto dei contenuti creati si traducono una fortissima concorrenza quindi per valorizzare i nostri sforzi, i nostri contenuti e le campagne di web marketing ideate per trovare nuovi clienti o mantenere quelli acquisiti, c’è bisogno di una precisa strategia di social marketing.
Instagram e Facebook sono delle vere piazze virtuali e in quanto tali danno la possibilità di ascoltare i bisogni, le aspettative dell’utente e di studiare le community che si formano online e, di conseguenza, costruire una strategia comunicativa mirata.
Quando si parla di Facebook Marketing e Instagram Marketing, non ci si riferisce solo alla possibilità di acquisire e coinvolgere potenziali consumatori grazie a contenuti organici (non a pagamento) ma si intende soprattutto tutto l’universo delle Facebook Ads e Instagram Ads: ovvero gli strumenti a pagamento che consentono di fare pubblicità su Facebook e Instagram.
Mentre con la piattaforma messa a disposizione da Google siamo in grado di colpire il target sulla base delle parole chiave che utilizza durante la ricerca attiva di informazioni sul web (marketing diretto), con Facebook e Instagram Ads stimoliamo invece una domanda latente cercando di catturare l’attenzione di utenti che non stanno cercando i prodotti o servizi che gli propongo, ma che potrebbero però essere interessati ed averne bisogno.
Fare pubblicità con Facebook e Instagram e sponsorizzare i contenuti comporta costi di conversione molto più bassi rispetto ad altri strumenti di advertising. Per questo Maja, quando studia una strategia per i propri clienti, fa sempre delle considerazioni in merito a questo tipo di azioni a pagamento.
Partiamo da un assioma: Content is the King. Se negli anni le strategie, le azioni e gli strumenti messi a disposizione dai social media sono mutate e si sono evolute, oggigiorno resta un’unica certezza: il contenuto è ciò che fa la differenza. Prendersi cura della propria pagina Facebook è quindi fondamentale se si vuole ottenere un maggior numero di follower, mostrando informazioni pertinenti e interessanti. Lo stesso vale per i contenuti a pagamento: devono essere di qualità altrimenti gli utenti non saranno interessati e non interagiranno.
Il primo passo per avere successo con le Facebook Ads è adattare i propri obiettivi di marketing alle caratteristiche di ogni piattaforma social. È importante definire il target, cioè la fascia di potenziali acquirenti di un prodotto. Per studiare il target si possono utilizzare gli strumenti messi a disposizione da Facebook oppure appoggiarsi a piattaforme a pagamento. Questo ci mostra cosa fa il pubblico, cosa gli piace, quali brand segue sui social.
Cosa fare e come modificare la strategia? È proprio questo il lavoro di un’agenzia di web marketing che lavora con i social media. Bisogna valutare se e quando segmentare l’audience sulla base di specifici interessi o se è preferibile puntare su un pubblico più ampio. Tutto dipende dagli obiettivi che ci si pone e dal tipo di pubblico (caldo o freddo) che si intende raggiungere. Quello che funziona oggi non è detto che funzioni domani. E quindi la strategia dovrà essere riadattata sulla base dei risultati e delle analisi fatte.
Il registro utilizzato nelle comunicazioni sui social deve essere coerente con i valori del brand e con il tipo di piattaforma utilizzata. Bisogna scrivere post brevi o post lunghi? Prima di tutto bisogna sapere scrivere. Poi è l’impostazione del messaggio che fa la differenza. L’attacco è fondamentale, ma anche il resto del contenuto deve essere interessante oppure utile, o entrambe le cose. Altrimenti perché scriverlo, e soprattutto: perché leggerlo?
I contenuti (sempre e comunque di qualità, interessati ed utili), come dicevamo, devono essere sponsorizzati per poter raggiungere un pubblico potenzialmente interessato all’argomento. Ma dove sponsorizzarli? Anche qui entra in gioco l’esperienza di un social media specialist che saprà valutare i diversi posizionamenti per ottenere il miglior risultato.
Anche Instagram offre la possibilità di creare contenuti sponsorizzati, al fine di accrescere la visibilità del marchio, aumentando le vendite. In particolare, si utilizza Instagram adv per raggiungere un pubblico di nicchia con interessi specifici. Su Instagram le possibilità creative sono molteplici e ormai (quasi) tutte sponsorizzabile per permettere di mostrarle ad un ampio pubblico.
Questa è la domanda che ci pongono spesso i nostri clienti. Le previsioni di investimento dipendono da molti fattori: dagli obiettivi previsti dalla strategia, dal prodotto o dal servizio che si vuole proporre al pubblico, dalle fasce di mercato libere, dagli investimenti che fanno i competitor etc.
Dipende quindi se si vuole promuovere un e-commerce o un sito istituzionale, o se l’obiettivo è quello di raccogliere contatti profilati attraverso la lead generation. Se si vuole, invece, dare visibilità ad un punto vendita fisico bisogna inevitabilmente prendere in considerazione l’area geografica, la concorrenza e la distanza che un potenziale cliente è disposto a percorrere per raggiungere il punto vendita.
Detto questo, ci sono delle attività da cui bisogna partire prima di fare ragionamenti più strutturati: in primis bisogna promuovere il brand per farlo conoscere. Per farlo suggeriamo di stanziare un budget iniziale per una fase di start-up dell’account, indispensabile per capire i costi e analizzare i dati. In seguito, servirà allocare un budget mensile fisso, in modo da permettere all’algoritmo di Facebook di ottimizzare le campagne.
Per come funziona l’algoritmo di Facebook è molto più facile sprecare budget prevedendo azioni spot estemporanee a basso budget piuttosto che stanziare un investimento pubblicitario mensile e rimanere “in campagna” tutto l’anno.
L’algoritmo, infatti, ha la capacità di apprendere e per imparare ha bisogno di tempo, di conoscere il territorio, l’audience, i gusti e le abitudini dei tuoi potenziali clienti. Se lo si addestra a lavorare nel lungo periodo, lavorerà sempre meglio.
Al termine di questa prima fase si potranno misurare i primi KPI:
Insomma: gestire (bene) una campagna su Facebook e Instagram è tutt’altro che semplice, richiede un costante monitoraggio e le conoscenze adatte alla sua ottimizzazione.
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